A DIF 2016 lo show Ballare Viaggiando...da Oriente a Occidente

"Da Oriente a Occidente”... torna a Danzainfiera 2016, Firenze,  lo spettacolo Ballare Viaggiando, in collaborazione con la nostra testata e con l'associazione Il Flauto Magico di Francesca Trenta, docente, danzatrice e coreografa  che ha curato il progetto artistico.  Per la seconda edizione della performance, il viaggio si fa più intimo e ruota intorno alla femminilità della donna e alla sua sensualità partendo dall'India, con la danza Kathak di Rosella Fanelli, arrivando in occidente, con  tappa in Argentina, tra tango e danze popolari, con Milva & Mirko e Antonio Castiglia, per raggiungere infine il nostro sud - sole, ritmi e colori-  con ballarella, tarantella, tamurriata e pizzica. Con Francesca Trenta e il suo Ensamble  de "I passi   della Tradizione ". Venerdì 26 febbraio, ore 13,00, Padiglione Ronda, Dif

di Ester Ippolito

La danza ci guida alla conoscenza dei luoghi  e dei popoli, è una bussola con la quale viaggiare tra ritmi, stili, poesia e cultura. Torna a Firenze, nella cornice di Dif 2016, la seconda edizione dello spettacolo  "Ballare Viaggiando: da Oriente a Occidente”, in programma  il 26 febbraio alle 13,00, Padiglione Ronda, con la collaborazione della nostra testata ballareviaggiando.it, l’associazione   culturale Il Flauto Magico, e la direzione artistica e regia di Francesca Trenta, docente Ials Roma, danzatrice  danze popolari, coreografa e ricercatrice. Se lo scorso anno lo spettacolo aveva proposto un giro del mondo in danza,  dalla Spagna all'Egitto, dall’Argentina  ai Caraibi  fino all’Italia popolare, quest’anno, in più quadri, si vuole celebrare un tema –la sensualità e il fascino della donna-  che si esprimono   attraverso il movimento danzato sia in assolo che in relazione alla forza dell'uomo e all'energia del gruppo, in modo diverso, ma a volte affine, da Oriente a Occidente appunto.

Si parte  dalla danza Kathak, stile classico dell’India del nord, che investe la danzatrice del ruolo di medium tra Dio e l’uomo, colei che tiene un braccio alzato sopra la testa e l’altro rivolto verso il basso e sembra dire: “tutto quello che ricevo dal cielo io lo passo al mondo” . Protagonista  l’artista Rosella Fanelli ,insieme ai rappresentanti  della sua  Scuola Kathak Italia, che  propone “ Racconti del corpo e dell'anima”, coreografia  da lei ideata e realizzata con la partecipazione delle danzatrici Shirly Cossettini, Sana Afandiyeva,  Serena Di Franco, e la piccola Beatriz Antonietta Ceccarini. Si prosegue poi  verso l'occidente facendo tappa in Argentina, terra di immigrazione che unisce ritmi e melodie  arabo-andaluse e del mediterraneo.


E qui il  ponte verso il Mediterraneo viene offerto dal Tango Orientale in cui la tradizione ritmica dell'Oriente e la malinconia del suono del bandoneon si fondono e dialogano con la danza di Milva Morelli,  nata a  Buenos Aires, che porta in scena  anche il Canyengue, fra i progenitori del tango. Qui la donna è provocante, e si lascia trascinare dall'uomo: Mirko Bonelli è suo partner nel ballo e nel progetto di ricerca sul folklore argentino.


L' abbraccio del tango cerrado e della milonga con Antonio Castiglia della compagnia Zappa di Prato, ed Anna Candeliere, concludono il momento dedicato alla danza in coppia chiusa in cui  l'uomo e la donna sono in contatto come un corpo unico. Ma è  la Chacarera, danza popolare argentina fra le più note, che apre a la porta all' Occidente, con l'intesa che si crea fra i danzatori che si muovono a braccia protese l'uno verso l'altro senza toccarsi, e anticipa alcuni stili di danza tradizionale del meridione italiano, tappa finale del nostro viaggio.....

Ed ecco che sul palco si snoda un tour  verso sud, dal Lazio alla Calabria, passando per Campania, Basilicata e Puglia- protagoniste   ballarella, tammurriata, tarantella e pizzica-  con Francesca Trenta e l'ensamble di danzatori formatosi nella Scuola di danza tradizionali “I Passi della Tradizione” e lo Ials di Roma. Le danze vengono riproposte sul palco così come la tradizione le ha consegnate oggi, senza disegno coreografico, ma con la libera interpretazione dei danzatori che sanno mescolare elementi ritmici e stilistici in relazione alla musica dal vivo di MeRitmiRì meridione ritmi e riti con Gian Franco Santucci (Tammorra e voce), Fabio Menditto (bouzouki), Doriano Prati (fisarmonica).

I Danzatori di Ensamble  I Passi della Tradizione sono Elisabetta Corato,Silvia Cesaroni, Silvia D'Afflisio, Cristina Iannuzzi, Lavinia Ottolini, Alessia Mattacchioni, Simona Danieli, Francesca Cugini, Martina Fiorucci, Anna Candeliere, Stefano Campagna, Carlo Pisanò, Marco Schifani, Gabriele De Vita, Laura Lupo.


Rosella Fanelli: fascino e sacralità della Danza Kathak

“Lo spettacolo lo vedo come un viaggio….inteso  anche come viaggio interiore,   come esplorazione. In particolare  attraverso la danza indiana  si esprime bellezza, sensualità femminile ma soprattutto si contribuisce ad evocare e sostenere  quel potere ancestrale spesso dimenticato dalle donne. La danzatrice Kathak si pone come dea, come madre cosmica, ma anche come amante… “. Sono le parole di Rosella Fanelli , artista che ha vissuto a lungo in India e che ha fondato nel nostro paese  la Scuola Kathak Italia, i cui obiettivi sono  la formazione, diffusione  e sperimentazione di questo antico e classico stile di danza indiana che  origina dal nord dell’India e attraversa  varie epoche, dai tempi antichi fino al medioevo,  diffondendosi nelle corti Moghul, fino al periodo coloniale e ai giorni nostri.   "Kathak – ci spiega l’artista- deriva da Katha che vuol dire storia, quindi è una danza per mezzo della quale si narrano storie religiose, epiche , connesse ai miti dell’India. Durante  il periodo moghul questo elemento sacro si arricchisce  di elementi romantici ed edonistici  espressi  dalle poesie in lingua Urdu. La tecnica  della danza  Kathak ricorda  quella del flamenco di cui si dice  sia la vera origine. Infatti il lavoro Tatkar, o lavoro dei piedi nel kathak ,assomiglia  allo zapateado del flamenco. Le piroette innumerevoli, i movimenti aggraziati, e l’abhinaya (espressività affidata alla mimica del viso e degli occhi) fanno di questa danza una tra le più affascinanti del mondo, caratterizzata dall’aspetto ritmico del lavoro dei piedi amplificati  da centinaia di campanelli  avvolti alle caviglie  del danzatore."  E’ una  danza  che   mette in relazione la sfera sacra con l’uomo: il danzatore Kathak è in continua ricerca di un equilibrio tra la potenza, il vigore del Maschile (Shiva), l’eccellenza del movimento armonico Femminile (Shakti) e il sentimento emotivo del Cuore.   “Attraverso la pratica della danza ci riappropriamo consapevolmente di quella energia femminile chiamata Shatki- sottolinea Fanelli.

Tutte le sfumature del tango e non solo  .....Milva & Mirko

Mirko Bonelli, grazie alla conoscenza del tango argentino tradizionale nelle Milongas porteñas di Buenos Aires  ha cambiato totalmente il proprio modo di danzare e di pensare il Tango, abbandonando tutti gli stereotipi legati ai virtuosismi scenici per avvicinarsi sempre più alla tradizione sociale. Milva Morelli, di  origine argentina, ha vissuto il tango direttamente nelle milongas e si è  poi avvicinata alle  danze orientali.   Grazie a questa convivenza,  la fusione tra Danze Orientali e il Tango è qualcosa che avviene normalmente nel movimento danzato di Milva che ci   introduce  nel mondo contemporaneo della fusion dance & contamination facendo incontrare due universi  molto distanti sia geograficamente che culturalmente. La sensualità dei movimenti del mondo orientale, con i quali una donna può esprimersi mettendo a nudo le proprie capacità e il proprio mondo interiore, si sposa con l'eleganza del Tango, fondendosi in un'armoniosa combinazione di stile del movimento.  Ne esce una donna con una ricca sensualità femminile  ma lontana  da ogni preconcetto di volgarità sfarzosa.

Si passa poi alla vitalità  del Tango  Canyengue che resta   uno dei balli popolareschi originatosi in ambienti basso locati e spesso malfamati. Grazie a un percorso iniziato da Milva   nel campo delle danze popolari presso   l'Università del Tango di Buenos Aires , la coppia offrirà  anche  il ritmo della Chacarera, danza inizialmente  diffusa nel nord Est  dell’Argentina, e che originariamente  si ballava nel campo, da qui chacarero vale a dire, campesino, lavoratore dei campi.  E’  una danza che manifesta gioia e divertimento esaltando la mascolinità dell'uomo nel momento dello zapateo e l'eleganza della donna nello zarandeo  mentre mettono in atto un delicato senso di gioco e corteggiamento, provocazioni e dimostrazioni di bravura per conquistare un sorriso della donna, tra  cerchi e cambi di posto, avvicinamenti ed allontanamenti. Mirko  e Milva vanno in scena  con altri due danzatori e l'accompagnamento  musicale di Simone Del Vecchio.


Antonio Castiglia:  musicalità  e libertà del Tango


Antonio Castiglia, associazione Zappa di Prato, fiorentino,  non si è mai accontentato del tango che gli veniva proposto  nei suoi primi corsi,e   ha sempre ricercato qualcosa di più. " Ho avuto la sensazione da subito che   che le nozioni base che impartivano le varie scuole si basavano su concetti di tango molto limitanti e strettamente classici, qualcosa che  limitava le possibilità espressive di questo ballo e già  allora la mia “irrequietezza” caratteriale mi ha spronato sempre alla ricerca di forme più dinamiche e creative nell’interpretazione musicale del Tango. La mia istintività già preludeva ad una evoluzione che sarebbe sfociata in una maggior liberta di movimento a una gestione dello spazio meno limitante con un abbraccio meno rigido, meno “ingessato”- racconta. E in questa ricerca Castiglia ha avuto due incontri importanti.  “Ho avuto la fortuna di incontrare  due grandi maestri che hanno inciso tantissimo nella mia formazione, in particolare Pablo Veron,  un punto di svolta nella storia moderna del tango, insieme naturalmente al grande maestro Gustavo Naveira e tantissimi altri”. Castiglia porta in scena, con Anna Candeliere, un tango libero e appassionato, un abrazo molto speciale....

Ballareviaggiando verso sud...con Francesca Trenta

Per il secondo anno a Dif, Francesca Trenta porta la sua energia  e il suo corretto approccio alla tradizione  lontano da ogni caduta nel folclorico, facendoci viaggiare verso  il  nostro mezzogiorno partendo dal Lazio.  “Nelle danze - racconta il direttore artistico di tutta la  performance- gli uomini e le donne dialogano e si relazionano sia come coppia che come individui traendo forza dal gruppo che in posizione di cerchio delimita lo spazio dei danzatori. Un'energia forte ed implosa che riporta come un cerchio che si chiude al quadro iniziale e all'arte della danza indiana, in cui il danzatore è medium fra il cielo e la terra, e restituisce alla donna la forza e la centralità nel cerchio della vità”. "Abbiamo  cucito uno spettacolo con molta passione e rispetto  delle tradizioni  che portiamo in scena e che ci fanno avvicinare a degli universi culturali  che raccontano   la femminilità - ancora  Francesca Trenta. " Per quanto riguarda   "I passi della Tradizione" , portiamo in scena uno spaccato di questo progetto didattico rivolto ad adulti, bambini e diversamente abili da realizzare  in collaborazione con enti, istituti scolastici e associazioni, e che a Roma ha sede da 12 anni presso lo IALS, prestigioso istituto professionale di danza colta, tra i primi ad aprire le porte a un genere sempre relegato al folklore. Sono convinta che   la danza popolare possa mantenere la sua origine di tradizione orale anche riproposta in un contesto di danze scritte e coreografate come Dif che ringraziamo per l’opportunità”.

www.ballareviaggiando.it e www.danzainfiera.it

http://www.danzainfiera.it/ballare-viaggiando.html

I maestri Rosella Fanelli (http://www.danzainfiera.it/danza-katak-rosella-fanelli.html ), Francesca Trenta ( http://www.danzainfiera.it/tammurriata-e-pizzica-francesca-trenta.html),e Milva & Mirko ( http://www.danzainfiera.it/tango_1.html)  terrano stage all’interno di Danza in Fiera. 

Gli artisti

ROSELLA FANELLI-Definita dalla critica internazionale " un'anima indiana in un corpo italiano", ha vissuto molto in India. Danzatrice professionista di danza classica indiana stile KATHAK, ha conseguito il titolo “Pravin” con medaglia d’oro nella specialità Kathak presso Istituto Prayag Sanghit Samiti di Allahabad in India e doppio titolo nella danza Kathak “ NIPUN” presso Bhatkhande Music College di Lucknow . Il suo training si basa su uno studio ventennale dietro la guida del Maestro pandit Arjun Misra di Lucknow (U.P. INDIA).Ha portato i suoi spettacoli in India, Italia, U.S.A., Israele, Germania, Spagna, Inghilterra, Austria.In India ha rappresentato ufficialmente la Danza Kathak in molte occasioni, e in Europa ha accompagnato il Ministro della Cultura e del Turismo dell’Uttar Pradesh, per promuovere la Danza Kathak e lo Yoga e il turismo in occidente. Ha partecipato al primo Festival di Kathak di San Francisco (USA) nel 2006, quale unica esponente occidentale insieme ai maggiori danzatori di Kathak contemporanei. Rientrata in Itali da otto anni, è docente presso il Conservatorio di Vicenza nell’ambito del corso accademico di Musica extraeuropea ad indirizzo indologico ( corso unico in tutta Europa). Nel 2010  la Fanelli fonda la SCUOLA KATHAK ITALIA e la FANELLI INTERNATIONAL KATHAK COMPANY. E’ esperta di YOGA e ha sviluppato varie tecniche di meditazione attraverso la pratica della danza Kathak.

FRANCESCA TRENTA- Danzatrice, coreografa e ricercatrice, musicista e cantante, è impegnata nella diffusione e riproposta delle tradizioni popolari italiane coreutiche e musicali. Fra le sue collaborazioni Taranta Power di  Eugenio Bennato, Nando Citarella e Ambrogio Sparagna (coreografa e coordinatrice danze dello spettacolo "Ballo! le danze popolari italiane" 2013/2014, 2015, Auditorium Parco della Musica di Roma), conduce numerosi progetti didattici: stage, laboratori, corsi sulla danza e musica popolare per l'Associazione "Il Flauto Magico" (Lazio e Campania) nel progetto"I Passi della tradizione".  Un viaggio verso Sud con parole, musica, movimento. Uno spaccato della tradizione meridionale in cui danza, canto e musica dal vivo sono "orchestrate" insieme,  e che tocca le principali forme di ballo.

MIRKO BONELLI-  Proviene da una formazione accademica ( classica, danza moderna e della danza sportiva latino americana e standard ), e ha approfondito la propria conoscenza del tango argentino tradizionale vivendolo di persona nelle Milongas porteñas di Buenos Aires.

MILVA MORELLI- Di origine argentina, ha iniziato  a danzare dall'età di 5 anni e ha vissuto il tango direttamente nelle Milongas.   Dopo una formazione accademica classica, si è spostata verso le danze orientali. Studia e ricerca le danze popolari argentine.E' arrivata in Itali nel 2010.

ANTONIO CASTIGLIA- Si avvicina al tango nel 2001 perfezionandosi con stage e seminari con i più grandi maestri del panorama internazionale del tango tra cui Ricardo Barrios y Laura Melo e molti altri. Fa parte della Compagnia di Tango A Media Luz di Verona. Per un paio di anni si dedica anche all’attività di Musicalizador nell’area Toscana. E’ residente a Prato e fa parte dell'associazione  di promozione sociale  Zappa da settembre 2015, dove conduce lezioni di tango principianti e intermedi.

 



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