NOTTE DELLA TARANTA, LUCIANO CANNITO ALLA DANZA

E' Luciano Cannito il nuovo  “ maestro concertatore delle danze”   del Concertone de 'La Notte della Taranta' in programma il 26 agosto a Melpignano (Lecce).

Dopo Fabrizio Mainini, scelto per l'edizione 2016,  la Fondazione affida ad un altro professionista della danza il compito di "interpretare la pizzica in chiave contemporanea e di creare un quadro armonico tra le arti". Armonica la risposta del coreografo che  spiega:  "La mia è una danza di passione, di persone che si amano si travolgono e si raccontano come nella magica piazza di Melpignano.  Lavorerò a stretto contatto con Raphael Gualazzi e con il direttore artistico Daniele Durante".

Attuale direttore artistico della Compagnia Danzitalia, vicepresidente della commissione Lirica della Siae, docente dell'Accademia di Costume e Moda di Roma, Luciano Cannito è stato direttore artistico del Balletto del Teatro San Carlo di Napoli, del corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo, del Balletto di Roma, della stagione di Balletto del Teatro Petruzzelli di Bari, della Biennale Danza e Italia di Pesaro.  Ha partecipato per tre anni alla trasmissione televisiva Amici, in qualità di professore ed esperto di danza.

Dopo le audizioni e prove ,  sono complessivamente 19, di cui 10 popolari e 9 accademici, i ballerini del corpo di ballo de La Notte della Taranta edizione 2017. Si tratta di Laura Boccadamo, Sara Colonna, Laura De Ronzo, Cristina Frassanito, Lucia Scarabino, Serena Pellegrino, Pietro Balsamo, Andrea Caracuta, Stefano Campagna per i danzatori popolari e di Silvia Ciardo, Anna Donadei, Stefania Nuzzo, Giovanna Pagone, Francesca Sibilio, Renato Andretta, Francesco Bax, Marco Martano, Francesco Moro per gli accademici. I ballerini accompagneranno l’Orchestra Popolare Residente con i quadri ideati dal coreografo dell’edizione 2017 e ispirati ai ritmi della tradizione etnomusicale salentina.    L’assistente del coreografo è Arianna Proietti.

Nella prima fase -ancora Cannito-ho ascoltato tutti i pezzi che saranno eseguiti sul palco di Melpignano e cercato il senso profondo del testo. Da qui sono partito per ideare le storie che racconteremo durante il Concertone finale. Sono principalmente storie di donne e le coreografie nascono da un’impronta teatrale ben definita, frutto della mia esperienza nei teatri del mondo. Tutta la mia carriera professionale di coreografo e regista è sempre stata basata sul rapporto umano, terrestre, popolare, etnico, della condivisione di storie tra persone, per me il senso stesso dell’esistenza del teatro, fin dalle sue origini. Ho sempre ricercato il motivo che sprigionava un determinato movimento. Non ho mai fatto danza astratta solo per l’estetica della coreografia. La mia è una danza di passione, di persone che si amano, si cercano, si travolgono, si raccontano. Corpi che raccontano emozioni. Corpi che raccontano storie. E le mie storie quasi sempre attingono dalle sorgenti della mia cultura di uomo dei Sud del mondo. Utilizzare la nostra forza culturale immensa ed ancestrale e trasportarla nel mondo di oggi è esattamente il motivo del successo planetario de La Notte della Taranta. Non poteva esserci evento più vicino alla mia passione professionale".


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