Pagani, il rito della Tamurriata

Quando la danza tradizionale mostra un forte attaccamento al suo territorio e ai suoi riti:   è un  pellegrinaggio sacro e profano quello che porta a Pagani, cittadina del salernitano, alle spalle della Costiera Amalfitana, la prima domenica dopo Pasqua  per festeggiare la Madonna delle Galline (Madonna del Carmelo). Un omaggio al sacro attraverso il ritmo della tammurriata….

La maronna esce 'e nove e s'arritira a calata 'ell'ora».

E’ un  pellegrinaggio sacro e profano quello che porta a Pagani, cittadina del salernitano, alle spalle della Costiera Amalfitana, la prima domenica dopo Pasqua  per festeggiare e rendere omaggio  alla Madonna delle Galline (Madonna del Carmelo)  e immergersi  in un’atmosfera assai lontana dal nostro quotidiano,  dominata  dal   ritmo   vorticoso, intenso e continuo della  tammurriata, danza fortemente radicata in questo territorio e caratterizzata nell’area  da uno stile  più   saltellante,   ballerini   meno attaccati   nella vutata e la prevalenza dell'aspetto di  sfida  rispetto al corteggiamento. La tammurriata è la colonna sonora di tutto l’evento,      ballata e ritmata sulle tammorre  dal primo pomeriggio  fino a notte  fonda  in modo  assolutamente spontaneo  da tutta la popolazione, anziani e giovanissimi, con entusiasmo, passione e impegno.

La Festa della Madonna delle Galline, celebrata  ormai da quattro secoli,  nasce  dalla leggenda che racconta  di alcune  galline che,  raspando, riportarono alla luce una tela seicentesca  con il volto della Vergine. Dopo  questo ritrovamento ritenuto miracoloso  si costruì una chiesa dedicata, oggi Santuario Mariano, che conserva la statua della Madonna che in questa giornata  esce  in processione, attorniata   da volatili di ogni specie  – gallinelle, papere, pavoni-  che, nonostante il frastuono  dei botti e delle tammorre che accompagnano e attendono in festa  il corteo,  “per miracolo”   rimangono immobili, forse attoniti, ai  suoi piedi.

La processione  è  molto lunga,   si dice infatti che  “ la maronna esce 'e nove e s'arritira a calata 'ell'ora». Rientrerà  infatti   al tramonto per celebrare la messa nel piazzale antistante la chiesa, dopo aver   percorso  i quartieri   del paese  e  campagne limitrofe per portare la sua benedizione, e aver  omaggiato i  Toselli del paese (cortili) , addobbati a festa  con creatività e devozione, ognuno con una sua storia e un autore protagonista.   In alcuni di questi toselli  a volte si improvvisa musica  o vengono  allestiti   posti di ristoro con le specialità  del luogo : fettuccine, carciofi alla brace, panini con salsicce e friarelli, dolci  e un buon bicchiere di vino...   Intanto tutto il paese è festa    attraverso il rito della tammurriata, con un crescendo di folla e di energia di ora  in ora.

Nella Villa Comunale, il luogo clou,    nascono , si accendono,  muoiono  e rinascono continuamente cerchi di musica e di danza: tutto il parco è un palcoscenico, non c’è distinzione tra chi  suona,  danza o guarda, è come un serpentone che si muove, si ferma, si sposta  al suono incessante della tammorra, delle castagnette … e dei botti che accompagnano il corteo della Madonna  e che  al calar del sole illuminano il cielo di tanti colori.   Tanti i simboli che vanno a caratterizzare questa festa, dalle galline   simbolo della terra, alla  tammurriata ,  danza della libertà e  della  vitalità. Attraverso il suo ritmo  si riportano in vita  riti antichi e  pagani legati alla  terra e  alla  voglia di rinnovamento, in concomitanza con l’arrivo della primavera. Ultimo atto di devozione  la consegna in Chiesa , il giorno dopo,  delle tammorre,  quale  sentito  omaggio alla Madonna.

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Ogni anno la Scuola di Tarantelle di Sandro Pasquali organizza una  gita a Pagani in pullman  www.scuoladitarantelle.it

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