Le compagnie di danza contemporanea Ritmi Sotterranei e Slate, l’una italiana fondata da Alessia Gatta, l’altra con sede a Shanghai dellacoreografa Annaliese Charek, si esibiscono sul palco dello SpazioDiamante nella serata di venerdì 5 aprile. Il risultato prendeforma dalla condivisione di riflessioni sulla danza, frutto di un profondo scambio culturale bilaterale tra Italia e Cina.
COMPAGNIA SLATE, “WHY?” COREOGRAFIA: ANNALIESE CHAREK
“Why?” è una performance documentaristica sulla comunità di nicchia diballerini di danza contemporanea di Shanghai, incentrata sul quesitoapparentemente semplice “perché si danza?”. Questa domanda nonha come scopo quello di avviare una conversazione sull'amore per la danza,ma quello di mettere in luce le ragioni per cui le persone hanno scelto questaprofessione. Un esame audio/visivo della vita di sei esecutori di provenienzecompletamente diverse. Osserviamo spesso ballerini sul palco che godonodella loro performance, ma raramente li sentiamo raccontare la loro storiapersonale. Perché lottare per fare una professione che non ti ha scelto?Perché rompersi le ossa per continuare a farlo? Perché continuare quando siè “troppo vecchi “, “non abbastanza bravi”', “non abbastanza dotati”?
RITMI SOTTERRANEI, “8x8=64” ,COREOGRAFIA ALESSIA GATTA
Dopo aver vinto il Premio InDivenire (direzione artistica di Giampi
eroCicciò) , la compagnia Ritmi sotterranei, diretta dallacoreografa Alessia Gatta, è stata invitata al festival Dance stage aShanghai, dove ha iniziato un dialogo con la compagnia Slate.
Il suggestivo spettacolo fonde espressioni corporee, teatro-danza, Taijiquan ediverse arti marziali per trasportare all’interno di tempi antichi tra mondoorientale e occidentale. Per vivere a pieno alcune di queste identità epermettersi la briga di indagarne una contaminazione, Ritmi sotterranei siavvale per il progetto della collaborazione di Sergio Raimondo, presidentedella Scuola Il campo del cinabro, rappresentante in Italia della ChenXiaowang World Taijiquan Association.
Sin dall’antichità, sia in Occidente che in Oriente, il numero otto è presente inmolte espressioni culturali, con funzioni importanti; dalla sfera religiosa allamatematica, dalla filosofia alla nomenclatura dei venti e del sistema solare,dall’architettura al gioco degli scacchi.
Questi mondi tanto diversi, quanto collegati dal minimo comunedenominatore di un ritmo numerico, si connettono in maniera celata eimprevedibile alla sfera delle espressioni corporee: dal Taijiquan alla danzacosi come è stata codificata nella cultura occidentale, il numero otto si insinuaalla base delle partiture coreografiche, scandisce un tempo, risuona neirespiri, limita le azioni, argina l’imprevisto. La coreografia intende esploraregli interstizi e le interferenze che l’otto stabilisce tra ordini di pensiero moltodistanti tra loro. In scena quattro interpreti, la metà di un pieno ipotizzabilenel numero otto, “una performance dotata di un’estetica pulita, priva disbavature, e un’adesione interpretativa estremamente matura degli artisti”.
SPAZIO DIAMANTE / 5APRILE ore 21
Via Prenestina 230B tel: 066794753
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Prezzo 18 euro