Maria Strova dà “ respiro” al suo Teatro con danza e musica

 

La leggerezza delle danze, di sapore orientale e fusion,  la melodia  di una chitarra  con   il sound  dell’America Latina e della calda Sicilia, l’energia delle percussioni africane che  richiamano l’anima di un continente…

E’ stato  questo il programma   dello spettacolo del 12 febbraio scorso  nel  Teatro del Respiro di Fiano Romano, offerto da  Maria Strova,  danzatrice, coreografa  e  scrittrice  di origine colombiana, che si dedica da anni  con passione all’arte della danza orientale (Danza del ventre e del velo).  Un evento  artistico  bello e interessante, e soprattutto  significativo perché con questa serata il Teatro del Respiro di Maria Strova si  è aperto ufficialmente  alla città di Fiano e a tutta la sua cittadinanza e Fiano non ha mancato l'appuntamento con la presenza anche  del  sindaco   Ottorino Ferilli . L’obiettivo  far sì che questo Teatro, così attivo e dinamico,  sia  riconosciuto  come  un punto di riferimento culturale per tutta  la comunità.l nostro teatro- ha raccontato Maria Strova presentando la serata  – è un luogo dedicato all’arte, è sede di molti spettacoli di danza e di coreografie ricercate,  ha ospitato   fin dalle sue origini eventi  artistici  importanti,  personaggi   di rilievo del mondo della danza e del teatro,  e può e deve essere un patrimonio di tutta la collettività. La nascita e lo sviluppo di un teatro è un po’ come una danza lenta, ci vuole del tempo,  il miracolo si compie pian piano.  Per   la mia esperienza  di vita e di arte,  sono molto legata al  teatro come luogo  di nascita di perfomance e come laboratorio di idee. Vi  ho passato molto tempo fin da giovanissima  - in  Colombia il teatro era vicino alla mia casa - e qui sarei rimasta sempre  per imparare, vedere, respirare questa atmosfera, scrutare ogni piccolo elemento che poteva ispirare un movimento, anche  una scia di polvere che si intravedeva nella luce ….Il Teatro del Respiro  di Fiano è stato  realizzato con molta passione ed entusiasmo ( grande il sostegno di mio marito  Calogero Ferrara in questa operazione)    e lo abbiamo chiamato in questo modo   perché nella danza il “respiro” è fondamentale. Così' come nella nascita e nella morte. E nella danza orientale e del velo che io prediligo  e che mi ha ammaliata anni fa,  il velo che la danzatrice fa volteggiare rappresenta un po’ anche il suo respiro che si rende visibile nella leggerezza” . Il sindaco di Fiano Ferilli  (nella foto con Maria Strova), mostrando  grande apprezzamento per la struttura,  da parte sua ha sottolineato il valore della cultura e  l’impegno del Comune di Fiano, in controtendenza rispetto  ad altre amministrazioni locali e allo stesso Governo centrale, a evitare  tagli alla cultura,  riconoscendone l’assoluto valore.

La leggerezza della danza… il richiamo della musica

Per  avvicinare il pubblico alla bellezza, la parola è andata poi alla danza e alla musica, con la direzione artistica della Strova e con la collaborazione, oltreché dell’associazione Omphalos guidata della stessa Strova, di altre associazioni  di musica e danza che hanno portato il loro contributo. I passi di danza sono partiti da un quartetto di danzatrici (Omphalos) che in un  volteggiare  di gonne e di colori   hanno portato in scena la forza del flamenco e la dolcezza della danza orientale, in un dialogo tutto femminile, per passare  a due assoli molto suggestivi e armonici  interpretati dalle soliste  Martinica Ferrara e Irene Copolutti. Dinamico   l’ intermezzo  di danza moderna  (Motus Dance  di Adriana Piacente) e  di grande effetto l’incursione di giovanissime Majorettes   (Silversmile di Maria Stopper) accompagnate dalla canzone Carina di Fred Buscaglione.

 

 

 

 

Magia e leggerezza, infine, nella danza del velo interpretata da Maria Strova con le danzatrici Omphalos, in un gioco di specchi e  veli dalle mille sfumature, in una dimensione tra sogno e realtà. Maria Strova ha dedicato gran parte della sua vita artistica  alla danza del velo, ricercandone  le origini e i significati storici e spirituali, ed esprimendo il frutto della sue ricerche nel libro  "Salomè. Il mito, la danza dei sette veli" (2011, De Angelis Art), un omaggio alla libertà della donna  che ha diritto ad esprimere  la  sua femminilità, liberando il campo da ogni stereotipo e ovvietà legati alla danza orientale.

Il momento musicale della serata  ha avuto  poi come protagonista il chitarrista  siciliano Tom Sinatra ( habituè della trasmissione Rai 2 I fatti vostri), che ha incantato la platea  con le “ acrobazie” della sua chitarra acustica  e con l’interpretazione  di  due classici latino americani ( Gracias a la vida  della cilena  Violeta Parra e  della nota  La Paloma ), più alcune note popolari siciliane  (Vitti  na crozza). Gran finale in odor d’Africa  con il gruppo di percussionisti   Artisti Associati, direttore Armando Bertozzi, che hanno regalato il ritmo africano Jambè della Guinea. Luci: Caterina Bronisz. Musica e suono  Leandro Ferrara. Scenografia e video  Gabriel Ferrara.

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"La vita, come la  danza del ventre,  inizia nel ventre e io non ho dubbi che ci sia in quest’arte una connessione profonda con le generazioni passate e future e con la nostra stessa anima”. Maria Strova

www.danzadelladonna.it

 

La struttura

Il  Teatro del Respiro è stato–architettonicamente e tecnicamente – concepito per valorizzare al massimo tutte le arti sceniche e per promuovere quella contaminazione tra la parola, il movimento, la musica che apre alla sperimentazione e favorisce attività di ricerca e di laboratorio. Progettato dall’architetto Paolo Portoghesi, è una struttura polivalente dotata della più moderna tecnologia che favorisce  nuove soluzioni sceniche: la gradinata che ospita il pubblico, 99 posti, è completamente ritraibile per ampliare lo spazio e guadagnare altri 6 metri di profondità. La sala regia è al di sopra della gradinata e i camerini sono posti lateralmente alla scena del teatro.

 

 

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