Debutta il 7 luglio Il lago dei cigni di Rudolf Nureyev con il tutto esaurito per le sei recite in programma .Tre cast tra ritorni in scena e debutti nei ruoli principali. Con il Lago dei cigni la Compagnia saluta il pubblico scaligero prima della pausa estiva, per poi riaccoglierlo dal 22 settembre con il Trittico Lander/ Kylián /Béjart.
“Il lago dei cigni è per me un lungo sogno del principe che, nutrito di letture romantiche che hanno esaltato il suo desiderio di infinito, rifiuta la realtà del potere e del matrimonio che gli impongono la madre e il precettore. È lui, quindi, che, per sfuggire al malinconico destino che gli si prepara, fa entrare nella sua vita la visione del lago. Nella sua mente nasce un amore idealizzato e la proibizione che esso comporta: di qui il cigno nero e Rothbart, figure speculari, trasposizioni negative del cigno bianco e del precettore. Quando il sogno svanisce la ragione del principe non potrà sopravvivere.”
Dopo aver allestito il suo primo Lago dei cigni al Wiener Staatsoper nel 1964, Nureyev metterà in scena vent’anni dopo, direttore del Ballo all’Opéra di Parigi, la sua definitiva produzione del capolavoro čajkovskijano. Questa stessa produzione entrerà dal 1990 nel repertorio del Teatro alla Scala. Quando il “suo” Lago approda alla Scala nel 1990, Nureyev è anche in scena, e tiene per sé il ruolo chiave, equivoco, speculare, di Wolfgang/Rothbart. Ma è per il Principe che Nureyev ha creato ardue variazioni, ponendolo al centro di tutte le linee drammaturgiche. Nella lettura di Rudolf Nureyev il protagonista assoluto è Siegfried, un principe romantico dall’animo malinconico più che eroico, contemplativo e meditativo. Una versione introspettiva e complessa sul piano tecnico e interpretativo, una tragedia totale che non lascia spazio a lieto fine o riscatto eroico.
Il prezioso e storico allestimento firmato da Ezio Frigerio e Franca Squarciapino dosa luci e colori riflettendo il romanticismo de lla musica in un richiamo a Monet, per rappresentare i candidi cigni di Čajkovskij sulle acque placide, eppure inquiete, del giardino di Giverny.
Anche in questa ripresa, a due anni dalla precedente, sold out su tutte le recite che vedranno alternarsi tre cast nei ruoli principali, con protagonisti della scorsa edizione ma anche importanti debutti o nuove partnership. Come Odette/Odile e Siegfried, Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko apriranno le recite il 7 luglio per poi tornare il 12. Per la prima volta assieme in questo balletto Alice Mariani e Navrin Turnbull il 10 e il 15 luglio come pure Martina Arduino e Mattia Semperboni, il 16 e 18 luglio. Nel doppio ruolo del precettore Wolfgang e del mago Rothbart tornano a danzare Marco Agostino e Christian Fagetti, mentre sarà un debutto per Darius Gramada. Accanto a loro Primi ballerini, Solisti e artisti del Corpo di Ballo impegnati nei tanti momenti di insieme del balletto e nelle parti soliste delle danze, dal passo a tre, al valzer, la polonese, ciarda, spagnola, tarantella e nelle splendide figurazioni dei candidi cigni. Sul podio Vello Pähn dirige l’Orchestra del Teatro alla Scala sul primo dei tre immortali balletti di Čajkovskij .
Foto 1 Brescia e Amisano
Foto 2 Gerani Gibelli