“Danza, scrivi e visita Danzainfiera”: il racconto "Siviglia e il tango", primo classificato

Dall'iniziativa di  Ballare Viaggiando "Danza, scrivi e visita Danzainfiera", realizzata in collaborazione con Danzainfiera (Firenze, 21-24 febbraio), ecco il racconto  di Alessandra Cafiero  "Siviglia e il tango" , classificatosi   al primo posto.  Una destinazione affascinante che sa anche parlare con il tango...a sorpresa, in una sera d'estate....  


La luce faticava a lasciare il giorno. Era buio in gran parte dell’Europa ma non lì. A Siviglia quella sera d’estate Martha e le sue amiche girellavano per le calle nella parte occidentale della città, stanche ma ancora con la voglia di scoprire qualche angolo insolito. Indossavano abiti ampi che rinfrescavano i corpi accaldati, scarpe basse e aperte su più lati, borse di cotone ricolme di piccoli gioielli fatti a mano da giovani designer spagnoli. Camminavano quasi in fila, scomposte. Delle tre, una continuava a studiare la mappa per capire dove si stavano infilando, l’altra controllava gli ultimi scatti sulla macchina fotografica e Martha, con fare sempre indagatore, ammirava gli stucchi giallo-ocra di un bel palazzo antico in ristrutturazione. Ognuna impegnata in qualcosa che le raffigurava come turiste attente a non tralasciare niente al caso.

Svoltarono a destra e poi a sinistra fino a trovarsi in una piazza, piccola, non certo imponente come Plaza Virgen de los Reyes. Era alberata nonostante la stagione calda, al centro tanta gente, uomini e donne di ogni età che stavano dando vita ad uno spettacolo inatteso. Si avvicinarono con un misto di curiosità e imbarazzo, quasi violassero una festa privata tenuta in un luogo aperto al pubblico. La musica si fece più forte e distinta. Cominciò la danza. Gli uomini dal fare elegante e col sorriso malizioso porgevano il braccio per incontrare mani di fanciulle desiderose di lanciarsi nel movimento. Tutto si sarebbero aspettate Martha e le sue compagne d’avventura tranne che partisse una musica riecheggiante l’Argentina e le terre oltre Oceano. Un tango. Proprio quello, in una piazza a Siviglia. La cosa le eccitò alquanto. Si fermarono e senza pudore cercarono un posto a sedere tra le panchine in pietra che circondavano la parte centrale della piazza adibita per l’occasione a palcoscenico temporaneo. Si respirava molta vitalità tra quelle persone. I loro gesti erano naturali e studiati al tempo stesso. Martha aveva preso qualche lezione di tango negli anni universitari e fu lei a strascinare le altre invitandole a trattenersi per una lunga sosta ristoratrice. Si erano formate almeno sette coppie, alcune eccentriche per la differenza di corporatura, altre più sobrie sia negli abiti che negli atteggiamenti di attesa o negli sguardi abitudinari che si lanciavano prima di partire col ballo. Martha era sorridente e la sua felicità contagiò le amiche.

I loro sguardi si soffermarono in particolare su una coppia costituita da un uomo, un po’ su con gli anni, i capelli grigi, folti e dal taglio moderno, camicia lucida leggermente aperta sul petto, e una giovane donna, sulla trentina circa, ben vestita con un gonnellino svolazzante, i capelli lunghi raccolti a chignon e un rossetto rosso vivido sulle labbra. L’uomo l’avvinghiava in maniera elegante e decisa come a possederla per qualche attimo e a rilasciarla subito dopo. Conduceva le danze come un vecchio e nobile condottiero incita il suo squadrone. I movimenti allungati, le giravolte e i volti che non si scontravano, ma scivolavano, quasi sfiorandosi, ad ogni cambio di passo, creavano la magia speciale che si ha tra due corpi quando anche le loro anime si fondono. Non riuscirono a distogliere lo sguardo dalla strana coppia di tangheri, ogni dettaglio attirava la loro attenzione. Tutto era degno di rimanere impresso nella memoria insieme ai palazzi arabeggianti visitati durante il giorno e la salita alla torre della Giralda. Le scarpe di lei, con quei piccoli tacchi, le punte arrotondate che lasciavano scoperto il dorso del piede fino ad allacciarsi finemente alle caviglie, esercitavano un fascino senza limiti. Sensualità e femminilità si fondevano alla perfezione. Le coppie continuavano al ritmo delle note emesse dalla fisarmonica di un giovanotto, di certo estimatore di Piazzolla e del tango nuevo. Era proprio lui l’arbitro della partita, univa le coppie, ne moderava il ritmo, la velocità di scatto e poi lo scioglimento. A ogni finale un applauso da parte degli spettatori improvvisati e il mormorio dei ballerini che commentavano la propria performance. Le donne si aggiustavano i capelli ribelli o la scollatura un po’ scesa e poi di nuovo tutti pronti, immobili in posizione di partenza, per quando il musicista dava ancora l’un, due, tre. Il tempo sembrava essersi fermato, le lancette invece segnavano quasi il nuovo giorno.

Le amiche stavano per alzarsi, decise a rientrare, immensamente appagate dallo spettacolo che il girovagare senza meta per Siviglia aveva loro regalato, quando Martha si sentì afferrare dolcemente per un braccio da un ragazzo corpulento. Il suo invito a unirsi al folto gruppo di danzatori fu così spiritoso e coinvolgente che non riuscì a dire di no. Un sesto senso e il caso avevano diretto quell’invito proprio alla persona, delle tre, più in grado di affrontare la prova e non fare una brutta figura. Con l’incitamento delle amiche Martha era pronta a lanciarsi tra le braccia dello sconosciuto avventore in un’improvvisazione di tango andaluso. Si sentì da subito adeguata al contesto. Anche i suoi indumenti non stonavano con il resto dei colori e delle stoffe che un pittore esperto avrebbe raffigurato di quella folla cittadina. Senza imbarazzo si lasciò stringere la mano col braccio in posizione tesa e avvinghiare il fianco. E partì. Dapprima lo sguardo basso a controllare i primi passi parve mostrare qualche incertezza tecnica. Ma qualche istante più tardi il suo temerario accompagnatore ammorbidì le sue mosse e la trascinò amabilmente per alcuni metri verso il centro della piazza fino a scomparire dalla vista delle amiche festose. La morsa del ballo travolse il corpo e l’anima di Martha. Ebbe la sensazione di danzare per minuti interminabili come non era mai successo in passato, nemmeno con l’insegnante italiano col quale riusciva sempre a dare il meglio di sé. Complici la frescura e la spensieratezza di quella sera, la sorpresa di una danza non originaria di quella terra, Martha si regalò un quarto d’ora di celebrità in mezzo a quel popolo anticonformista e ballerino, che lasciò davvero un segno memorabile nel ricordo di quella vacanza.

Alessandra Cafiero

Foto Siviglia Dos Hermanas

Alla prima classificata dell'iniziativa " Danza, scrivi e vista Danzainfiera" è stata  destinata come omaggio la trilogia  noir  dei libri di Marilù Oliva , Tu la Pagaras, 2010 , Fuego, 2011, Mala Suerte 2012, messa a disposizione dalla casa editrice  Elliot  di Roma :il  mondo della salsa in una  Bologna nella sua quotidianità .



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