La Scuola Internazionale suDanzare, con sede a Parigi e Napoli, propone prima delle feste natalizie due eventi a Napoli (LED spazio danza, Via Francesco del Giudice n. 9, Napoli ) di grande interesse grazie alla presenza in Italia di Tullia Conte, fondatore e direttore artistico della scuola, performer e registra teatrale, e Mattia Doto, danzatore professionista diplomato al DAMS di Bologna,e che si occupa della pedagogia della danza popolare italiana: il 21 dicembre Laboratorio di tarantella cilentana ( dalle 18,30 alle 20,00) e il 20 e 21 dicembre Sa n T a r a n t e l l a, workshop di teatro danza, il sabato dalle 16,00 alle 19,00, la domenica dalle 15,00 alle 18,00. E’ consigliata la prenotazione per entrambi gli eventi.
La Tarantella cilentana è un danza tipica dell’entroterra del Cilento che verrà presentata agli allievi sotto una luce antropologica. “Indubbiamente ho un legame particolare con questa danza-dice Tullia Conte, cilentana- ma é importante soprattutto perché é una pastorale. Dunque ancora di più della Tamurriata essa mette in scena un codice attraverso cui far entrare in contatto il corpo con la terra, quindi la ritengo un modo di espressione molto interessante e materia dei miei seminari Anche se rientra nella grande famiglia della tarantelle lucane, la Tarantella Cilentana è una danza a sé, perfetta nella sua semplicità. “ Questa danza viene ancora eseguita nelle feste popolari e di piazza, è tradizione ancora viva e appartiene agli anziani eai giovani. Nell’approccio allo studio di questa danza non si può prescindere dal considerare il territorio, produttore di una cultura controversa ma ricca di sorprese, e per capire una manifestazione culturale come la danza, è essenziale comprendere l’intenzione di chi la balla da secoli". Tra le caratteristiche di questa danza il fatto che si suoni senza tamburello e solo con l’ausilio della castagnetta(una sola) insieme agli strumenti tipici come la chitarra battente o la zampogna, la ciaramella, i doppi flauti.
Il workshop di teatro danza sanTarantella, previsto per il 20 e 21 dicembre, nasce da un progetto di ricerca, concettuale ed estetico sulla tarantella come danza rituale, e come strumento di condivisione sociale delle emozioni estreme. Il lavoro é basato sulla ricerca che Tullia Conte conduce dal 2007 e che si arricchisce dell'incontro con il danzatore e performer Mattia Doto. "Il workshop- viene spiegato- è strutturato sul metodo dell’ antropologia teatrale. I partecipanti eseguono un training basato su movimenti pre-espressivi della danza della tarantella. Legata a doppio nodo ai furori del tarantismo, la tarantella si configura come struttura socialmente condivisa in caso di rottura dell’unità individuale, quella che De Martino chiama “crisi della presenza”; un codice di movimenti che permette di esprimere il proprio vissuto attraverso un linguaggio fatto di gesti, di suoni, di immagini, di colori, di passi di danza. Ecco allora che la crisi, apparentemente scomposta e folle del tarantato, si configura come una sorta di performance, nella quale troviamo un ritmo regolare, uno spazio chiuso ed ordinato, regole, ripetizioni, codici. Attraverso la crisi il tarantato attua un comportamento regolato da norme prestabilite, determinate a loro volta da meccanismi di “simulazione”, di uniformità ad un modello. La possessione stessa puo’ essere intesa come una trasmissione di conoscenza terapeutica, che si apprende e si trasmette attraverso il corpo, una mnemotecnica espressa attraverso la performance". Il laboratorio è aperto ad attori / attrici – danzatori / danzatrici di qualunque disciplina, e a persone senza esperienza che vogliano sperimentarsi e provare a mettere il proprio corpo in scena.
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Chi è Tullia Conte
Regista teatrale, attrice e performer, è impegnata da anni nello studio delle danze popolari secondo una prospettiva di antropologia teatrale. Cilentana, scrive con il musicista Tommaso Sollazzo la Tarantella Cruda, la performance in cui i piedi della danzatrice sono cinvolti nel suono; mette in scena “Storia di Maria, tarantata” e “Antidotum”, cercando una prospettiva drammaturgica nuova nel legame tra il teatro e la danza popolare italiana. Formatasi tra Napoli, Roma e Parigi, studia con Eugenio Barba e Julia Varley, Theatre du Soleil, Theatre de l’Opprimé, Michelle Kokosowski, Maristella Martella. Tra le sue esperienze lavorative il ripristino e la direzione di un teatro comunale nella provincia di Salerno. Attualmente vive a Parigi, dove ha fondato suDanzare, progetto di promozione della danza e della cultura popolare dell’Italia del sud. L’associazione si occupa di stage di danza, produzione e promozione di spettacoli in Francia e nel territorio europeo.