Francesca Trenta e la danza …energia pura al femminile

Poliedrica, passionale e felice di danzare, cantare e suonare. E’ Francesca Trenta, danzatrice di danze popolari, docente, coreografa e ricercatrice, musicista e cantante. Una passione che viene da lontano, coltivata con studi  sul territorio, che si riversa nei suoi spettacoli e   nella sua attività di insegnamento. E' in arrivo Ballo! 2014 (24 luglio), alla cavea dell'Auditorium di Roma, lo spettacolo di Ambrogio Sparagna alla sua  seconda edizione: Francesca  è l'anima delle danze nel suo ruolo di etnocoreografa  e coordinatrice dei danzatori

di Ester Ippolito

Poliedrica, passionale e felice di danzare, cantare e suonare. E’ Francesca Trenta, danzatrice di danze popolari, docente, coreografa e ricercatrice, musicista e cantante. Agisce attraverso la sua associazione culturale  Il Flauto Magico, ha una sua compagnia di danza e canto dal nome denso di significati   Meritmiriti, è parte attiva dell’Orchestra Popolare di Ambrogio Sparagna, riveste il ruolo di  etnocoreografa  e coordinatrice delle danze per lo spettacolo Ballo! all’Auditorium di Roma, che si prepara  alla sua seconda edizione (24 luglio), e ha annoverato collaborazioni importanti con il mondo del cinema.  La sua è una passione che viene da lontano e che attraverso incontri importanti, da Nando Citarella a Eugenio  Bennato ad Ambrogio Sparagna, e a confronti con musicisti esperti degli strumenti tradizionali e danzatori genuini,  ha trovato la sua ragion d’essere e si è consolidata attraverso  una ricerca continua nei ritmi del passato, mantenendo un legame stretto con i territori originari delle danze e con i suoi protagonisti, che si riversa nella sua attività di insegnamento.

Sono sempre presenti,  infatti,  nel  corso delle sue lezioni e stage, quelle donne e uomini del tempo che fu che ballavano dopo una giornata di lavoro, che sentivano il rapporto quotidiano con la terra, che liberavano sentimenti intorpiditi nel cuore o liberavano allegria e gioia e pensieri d’amore.

Incontriamo  Francesca allo IALS di Roma, sua base da anni, un contenitore della danza del mondo  in un fluire incessante  del ritmo, proprio nel corso di una delle sue ultime lezioni della stagione (il 15 giugno grande festa di fine anno!). Una lezione gioiosa, ricca  di  esempi, racconti per motivare le allieve  a un certo movimento piuttosto che a un altro,  e a correggere la postura immaginando di portare brocche di acqua sulla testa, invitando  a danzare “sentendo il profumo del limone e della terra”.  Mentre, all'improvviso,  il legame con il sud si fa concreto con l’ingresso in aula di una promessa sposa con velo che vuole  "catturare" il ritmo della  tarantella calabrese per fare felice il suo sposo, calabrese appunto, alla festa di nozze.

B&V- Come si è sviluppato  il tuo percorso di danzatrice ?

 

 

Trenta- Sono nata come ballerina classica, ho iniziato da piccolissima, e mi sono appassionata  moltissimo al mondo russo.  Dallla danza calssica ho imparato il rigore, la disciplina e a danzare liberando dei sentimenti. Importante è stato poi  l’incontro con il canto  che mi ha aperto le porte del Teatro Musicale  e del Musical, e che mi ha spinto a fare tesoro  dei canti antichi e tradizionali che sentivo nella mia  famiglia, di origine contadina. Anche per la danza popolare  ho fatto  tesoro del ricordo di parenti anziani, della loro andatura stanca dopo una giornata di lavoro,  andatura che si ritrova  tutta nei balli popolari. Devo dire che è stato in realtà   lo studio  del flamenco, che mi piace molto, a farmi avvicinare  alle radici della danza, alla liberazione del corpo, con quel piede battuto con forza.  Da tutto questo è nata  la  spinta a studiare e comprendere  il contesto sociale in cui certe danze sono nate e si sono sviluppate. E il via a un lavoro di ricerca sul territorio, nelle regioni del sud dove si fatica, tra passi di danza e strumenti  come la zampogna, tamburello e fiati. Un danzatore completo, secondo me ,dovrebbe sapere suonare e cantare perché così si capisce meglio l’incontro tra la musica e i passi .

B&V-Nella danza popolare quanto è importante il rapporto uomo – donna?

Trenta- E’ molto importante perché proprio dalla diversità di questo rapporto nascono stili di danza diversi.  E conta soprattutto il  comportamento della donna nel ballo che varia a seconda della  zona di origine: in Campania  c’è una donna fiera e forte che guarda  in faccia il suo compagno;   in Aspromonte, passi piccoli e timidi e sguardo basso seguendo  la danza dell’uomo.  Considero inoltre la danza una  espressione massima del femminile, una espressione forte della vita, un movimento su se stessa, un cerchio….

 

B&V-Come si è sviluppata la danza popolare  fino ad arrivare alla esplosione e attuale ?

Trenta- La danza popolare si  è  sviluppata nei momenti di festa  dedicati alla Madonna, nelle feste e anniversari familiari, nei momenti ludici e gioiosi, poi negli ultimi anni è diventato un movimento di massa che può e deve essere controllato grazie a un recupero continuo  delle canzoni tradizionali, come le cantavano gli anziani, e così nelle danze.  Far continuare la tradizione orale, insomma.  Il rischio altrimenti è che si perdano le radici e ci si trovi coinvolti in un nuovo ballo. Il folclore, un lavoro di coreografia troppo spinto,  può distruggere  il ceppo originario di questa cultura.

 

 

B&V- La Pizzica Pizzica porta gioia, la pizzica tarantata  porta in scena un dolore. Cosa ne pensi ?

 

Trenta- Non credo che sia giusto portare su un palco o su una piazza  l’inquietudine  e la sofferenza di una persona. Lo si può fare  in ambito teatrale se si vuole rievocare questa tematica,  in un contesto di ritualità e a favore di una maggiore conoscenza del tema da parte degli spettatori.

 

B&V- Si sta avvicinando la seconda edizione di Ballo!  (24 luglio), spettacolo che ha generato entusiasmo e coinvolgimento facendo fremere la cavea  dell’Auditorium nel 2013 trasformata in una immensa piazza di paese in festa tra pizziche, tamurriate e tarantelle....

 

Trenta- Ballo!  è un insieme di canto, musica e danza, elementi che si incastrano in modo armonioso. Protagoniste le danze popolari  reinterpretate  nel ritmo da Ambrogio Sparagna, direttore artistico, dal più veloce al più lento, il tutto supportato  da un laboratorio preventivo coreutico collettivo  per  far sì che la danza si vada a innestare sull’accompagnamento musicale.  Il gruppo dei danzatori sarà di circa 150/200 - sono in corso le  selezioni - con gruppi provenienti un po’ da tutte le regioni del centro sud, Abruzzo, Campania, Lazio, Marche…. Peculiarità   del gruppo dei ballerini è che  si esibiranno sia danzatori professionisti che amatoriali proprio per dimostrare  che la danza è di tutti, soprattutto la danza popolare. Non dovrà emergere solo la dimensione estetica, la bellezza di quel ballerino o di quella danzatrice  ma  la forza della partecipazione e il coinvolgimento senza limiti  di età o aspetto.  Ci saranno, come lo scorso anno, danze di gruppo  che cancelleranno i confini tra palco e platea, eliminando le distanze tra chi  danza e chi guarda. Sul palco ci saranno  poi dei momenti più “ tecnici”, con esibizioni di  Saltarello,  Pastorale,  Tarantella calabrese…, come lo scorso anno uno spazio dedicato a una danza popolare del centro sud  e naturalmente ospiti e sorprese. E una grande novità:   l’invasione sul palco del Popolo di Montemarano con il loro Carnevale, l’antica  Tarantella e  tanta allegria.

 

B&V- Progetti nel cassetto ?

 

Trenta- Tra i  tanti miei progetti già avviati, vorrei continuare a lavorare  sulla tradizione romana, riportando alla superficie danze e musica.   Mi interessa anche la fusion tra vari stili e sto studiando qualcosa relativamente al tango, indivduando  il rapporto tra organetto popolare italiano e bandoneon, partendo dal tema della immigrazione. E mi stimola il rapporto  pizzica-Bollywood, stile con il quale sono già  entrata in contatto per   la mia collaborazione al film  "Oggi Sposi”.

Francesca Trenta è su Facebook

 

Francesca Trenta - Danza, canto e teatro musicale fanno parte del Know how di  Francesca Trenta  che annovera collaborazioni (insegnamento e progetti) con Tarantella Power di  Eugenio Bennato, Nando Citarella (partecipazione alla compagnia La Paranza) e Ambrogio Sparagna e con l’Orchestra Popolare. E’ presidente dell’associazione culturale  Il Flauto magico, attraverso la quale  realizza  eventi  sulle tradizioni popolari. Ha creato  la compagnia MeRitmiRiti Meridione, ritmi e riti con Gian Franco Santucci, con cui ha inciso 3 cd “ Dalle Radici al Suono”,”Suoni del Lazio e della Campania”e “ Verdaspina. Vanta inoltre  molte collaborazioni con il cinema  per coreografie e consulenze.


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