I Calanti, la tradizione prima di tutto…

Una tradizione tutta familiare quella dei I Calanti, gruppo musicale salentino di Ugento, Lecce,  dieci elementi sul palco tra musicisti e danzatrici (due coppie di ballerini).  La maggior  parte di loro sono  imparentati ….fratelli e cugini… Si deve  tutto infatti alla famiglia Colitti….  “alle nostre tradizioni,  a un  grande affiatamento tra di noi  e a tanta passione…”

Siamo nati nel 1998- racconta il portavoce del gruppo I Calanti Daniele Colitti, voce, tamburello, armonica, chitarra classica ritmica,  incontrato in quel di Gallipoli durante un loro concerto (Festa del pesce spada, settembre 2014)  - ma alle nostre spalle c’è tutta una forte tradizione salentina, genitori e nonni  hanno sempre suonato alle principali feste (come quella di  San Rocco di Torrepaduli ), a Galatina , e alcuni familiari hanno anche suonato per le tarantate. Dai nostri nonni e genitori sono andati anche   ricercatori e artisti come Giorgio Di Lecce  che faceva ricerche  sulle modalità della danza e sul canto popolare, raccogliendo i ricordi degli anziani e le loro esperienze. Siamo sei fratelli e abbiamo da sempre respirato  l’atmosfera del canto, della danza e della festa , ce l’abbiamo nel sangue”.


Il nome I Calanti suscita curiosità e la sua origine ci riporta ancora  in famiglia. “Calanti - racconta ancora Daniele -  viene  da Galanteria, per noi Calanteria,  e tutto deriva da una canzone che cantava sempre mio nonno “donna calante”. Per questo  veniva chiamato  Uccio Calante e tutti i figli e nipoti  hanno ereditato il soprannome Calanti.  Da qui il nome del gruppo, ci è venuto naturale e questo sottolinea ancora una volta il nostro stretto legame con la tradizione”. E assolutamente tradizionale è il loro repertorio.   "Cantiamo tutto ciò che rappresenta  il Salento nelle forme in cui l’abbiamo ricevuto e respirato , pura musica popolare salentina tra stornelli, serenate, canti di lavoro e pizziche. I nostri arrangiamenti sono sempre fedeli alla musica del passato.   Grande è il nostro apprezzamento per Uccio Aloisi.  Andiamo sul palco in costume tradizionale perché  con questa divisa cantavano i nostri nonni e genitori",specifica Daniele.

I Calanti hanno  realizzato già cinque lavori discografici (2002-2005-2008-2011) e l’ultimo  è del 2014   “Cotula lu pete” , “ispirato proprio  alla impossibilità di resistere alla nostra musica, un invito alla danza”. La danza, la pizzica , occupa uno spazio importante nelle esibizioni de I Calanti, con  le due coppie di ballerini  in azione sul palco che accompagnano  le note delle pizziche e degli stornelli con eleganza, stile e tanta energia.  “E’ vero,  diamo molto spazio alla danza, alla quale vengono anche dedicati corsi e seminari a Ugento e anche in altre località. Il nostro impegno é ritrovare e le radici anche attraverso la danza”.

Il calendario degli spettacoli de I Calanti è molto intenso, dalle feste del Salento a puntate in Sicilia, Sardegna, Abruzzo, Albania  e anche Svizzera. “Stiamo valutando anche altre richieste – sottolinea Daniele che  annuncia tra le prossime iniziative anche  la realizzazione di un video  sul canto popolare “Camina Ciucciu”.  Ma non si può non chiedere quale sia il rapporto de I Calanti con la Notte della Taranta …. “E’ indubbio – dice Daniele Colitti- che la Notte della Taranta abbia  dato visibilità alla musica popolare ed è stato  un modo  per aprire la strada, anche internazionale a  molti gruppi. Ma  vedo che  la manifestazione sta dando sempre meno spazio alla tradizione  e anche nei concerti della ragnatela si tende a privilegiare  altri mondi musicali. Per quanto ci riguarda quest’anno non siamo stati  presi  proprio in considerazione, mentre nel 2013 vi abbiamo partecipato. Credo che sia importante dare spicco alla nostra tradizione, la nostra è una musica che prende, che incalza, e anche il pubblico nazionale e internazionale deve capire bene il nostro sound e la nostra storia per non avere una percezione sbagliata. Che immagine può dare del Salento una Emma metallara? Devo dire che una edizione de La Notte che mi è molto piaciuta è stata quella diretta  da  Ambrogio Sparagna”.

La musica può aiutare il Salento e può portare ulteriore turismo che  non cerchi solo il mare o le sagre.   Per questo ci dovrebbero essere anche più eventi qualificati capaci di attirare nuovi flussi anche nelle stagioni intermedie  favorendo la destagionalizzazione", conclude Colitti.

www.icalanti.it

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I componenti del gruppo

Daniele Colitti- Voce, tamburello, armonica,chitarra classica ritmica,tamburello  e chitarra

Mirco Colitti- voce,tamburello, tamorra,nacchere

Irene Colitti-voce, tamburello, nacchere (danza)

Simone Colitti- tamburello, fisarmonica, organetto

Alberto Carratta- chitarra classica solista

Giampiero Coppola- violino

Martino Campioni- Cupa Cupa, Tamburello, danza

Pamela Spennato- Stricaturu, tamburello e danza

Fabrizioi Ricchiello- Cupa Cupa, tamburello e danza

Emanuela Capone- tamburello, nacchiuere e danza


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