Nelle sale italiane il film " Luigi Proietti detto GIGI"...alla scoperta del suo segreto

Una bella storia quella raccontata da Edoardo Leo nel film " Luigi Proietti detto GIGI", dedicato al grande artista scomparso il 2 novembre 2021.  Presentato nei giorni scorsi in anteprima stampa alla Casa del Cinema di Roma, arriverà nelle sale italiane per una settimana di celebrazione dal 3 al 9 marzo. Un film vero, tenero e delicato, che racconta questo artista dalle molteplici esperienze e dai mille incontri.  Dalla musica al teatro sperimentale, dalla televisione al cinema. Il suo ruolo di intrattenitore e il suo rapporto con il pubblico.

Una vita piena, un sorriso sincero, un'arte unica. Tutto questo viene raccontato nel docufilm dell'attore e regista   Edoardo Leo " Luigi Proietti, detto GIGI " che , dopo l'anteprima all'ultima Festa del Cinema di Roma, arriva nelle sale italiane dal 3 al 9 marzo. Il film è una grande narrazione  della sua lunga vita artistica che prende vita attraverso gli interventi di chi l'ha conosciuto da vicino, da chi ci ha lavorato insieme , e grazie al ricordo degli affetti, a cominciare dalla sorella che racconta davvero gli inizi, speranze e progetti. Un film agile che scorre  alternando tanti spezzoni di momenti di scena indimenticabili, testimonianze di quanto Proietti abbia offerto al suo pubblico tra materiali inediti repertori introvabili e cavalli di battaglia che si rivedono sempre volentieri,  a interventi di amici e colleghi come  Renzo Arbore, Lello Arzilli, Paola Cortellesi, Fiorello, Alessandro Fioroni, Alessandro Gassman, Marco Giallini, Loretta Goggi, Tommaso Le Pera, Nicola Piovani, Anna Maria Proietti, Carlotta Proietti, Susanna Proietti, Mario Vicari.

 

Una carriera lunga e non certo monocorde: gli inizi da musicista e le serate nei night club, la sua voglia di "sperimentare " un nuovo modo di fare teatro, l'esperiernza del doppiaggio, la sua prima volta del musical, una scelta in parte anche difficile. E ancora la chiamata in televisione, il cinema, le fiction, la sua dedizione al teatro nella sua particolare accezione di " popolare", il  Brancaccio, le delusioni , la nuova vita nella fondazione del Globe Theatre , Villa Borghese, sulle orme di Shakespeare , oggi a lui intestato.  I tanti incontri che hanno segnato la sua vita dal punto di vista umano, ma anche artistico: Federico Fellini, Carmelo Bene ..... E la sua unicità, la sua comunicabilità, la sua mimica e il suo linguaggio. E non manca il  "suo " di racconto " ,i brani della sua intervista con Edoardo Leo, divenuta anche l'ultima. 

Come un  filo rosso  il commento di Edoardo Leo che lega il tutto ,senza mai essere invadente, un altro protagonista  ma molto discreto, che racconta con pacatezza l'idea di questo suo progetto e il desiderio di scoprire il segreto di Proietti , del suo essere eclettico sempre con la stessa arte e lo stesso equilibrio ed armonia. Come racconta lo stesso Leo " questo film è un viaggio iniziato più di tre anni fa. Volevo girare un documentario sullo spettacolo che secondo me ha cambiato le regole del gioco del teatro italiano: “A me gli occhi, please”. E abbiamo iniziato insieme. Lunghe chiacchierate nel suo studio, decine di ore di materiale da guardare insieme. L’ho ripreso ovunque, negli spettacoli, nei camerini, alle prove.  Poi al Globe Theatre una lunga intervista, che non sapevo sarebbe stata la sua ultima.  L’improvvisa uscita di scena di Proietti mi ha catapultato in un film dove era necessario ripercorrere non solo la sua vita ma andare alla ricerca del “suo segreto”. Un viaggio per svelare chi c’era dietro l’uomo di spettacolo.  Ho posato lo sguardo su una carriera infinita, piena di fatti artistici diversissimi tra loro e tutti di enorme importanza. Ho cercato insistentemente un filo che legasse ottanta anni precisi passati praticamente in scena. Setacciando ogni suo lavoro, ogni suo archivio. Intervistando colleghi, amici, familiari. Tutti rapiti dalle gesta artistiche di un autentico eroe dello spettacolo che per più di mezzo secolo ha unito comicità e poesia, alto e basso, pancia e sperimentazione. Ho provato a raccontare a modo mio un grande maestro”.   

Nato da un’idea di Edoardo Leo, il documentario è prodotto da Fulvio, Federica e Paola Lucisano con Paola Ferrari e Edoardo Leo. Il film è prodotto da Italian International Film e Alea Film con Rai Cinema in associazione con Politeama e in collaborazione con Lexus e distribuito da Nexo Digital con i media partner Il Messaggero, Radio Capital e MYmovies.it.

Ester Ippolito

 

 

 


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