Il tango di Leonardo Cuello…modernità, socialità e nostalgia

Tradizione, innovazione, passione, creatività: il   tango di  Leonardo Cuello, coreografo e docente  di Buenos Aires, è stato  il protagonista della edizione 2014 di Bueno Aires Tango di Roma (1-5 ottobre, Parco della Musica). Partito dalle danze folcloriche, una tradizione anche familiare, il maestro ha poi avuto  un intenso approccio al tango  senza   disdegnare legami e contatti con altri messaggi musicali e di danza, anzi ricercandoli.  La Compagnia di Leonardo Cuello, un gruppo di ballerini indipendente che indaga le infinite maniere di interpretare il tango   sperimentando anche la  danza contemporanea, ha portato in scena a Roma due spettacoli unici : Collección Tango ( 1 e 2 ottobre, Sala Petrassi) e Infinito Tango ( Prima assoluta, 4 e 5 ottobre, Sala Petrassi).

 

Colección Tango nasce da altre due opere firmate Cuello, Tetralogia e Quintessencia, e ha messo  in scena  quattro coreografie :  Diamante (musica di Osvaldo Pugliese, suono di Sebastián Verea), un  quadro che  racchiude il mistero notturno e sensuale del tango;  Entre tus brazos (musiche di Carlos Di Sarli, Miguel Caló, suono di Sebastián Verea), che mette al centro il  disamore, il sentimento che è  al centro di tante poesie tanguere; Nobleza de Arrabal (musica di Francisco Canaro con il Quinteto Pirincho), un ballo di quartiere come se ne tenevano tanti in ogni patio, centro ricreativo o club di Buenos Aires all’inizio degli anni Quaranta;  Eterno (musica di Astor Piazzolla),  una breve pièce ispirata a due brani di Astor Piazzolla, Milonga del Ángel e Violentango,  tredici minuti  di intenso tango contemporaneo, fuso con la danza d’avanguardia.

Il secondo spettacolo firmato da  Cuello è stata  una prima assoluta. Infinito Tango si presenta come  un lungo viaggio attraverso  l’universo tanguero.  Si apre con A la distancia, un lavoro collettivo caratterizzato da dinamiche intense che contrastano con passi a due intimi ed emozionanti. In Fruta amarga, opera semplice e intima con la voce inconfondibile di Lidia Borda, tre duetti, tre profonde poesie danzate parlano del dolore del disamore dal punto di vista della donna. Nochero soy è un omaggio ai protagonisti delle notti di Buenos Aires.   In Reina del Plata, dedicato al brano musicale più rappresentativo dell’universo porteño... “La Cumparsita”, i ballerini ricreano un ambiente urbano, nevrotico, denso di immagini forti ed energiche. Se Soneto para una alcantarilla è un passo a due intimo e contemporaneo.

Flores de lino presenta due versioni coreografiche dell’appassionato vals, due coppie che percorrono lo spazio in un vortice di passi. Il viaggio si chiude con Domingo: una sequenza di languide milonghe del maestro Juan D’Arienzo per ricrerare  la splendida atmosfera degli anni Cinquanta dando  vita alla festa. Protagonista “il tavolo”, superficie collettiva, magnetico catalizzatore di  incontri che la coreografia trasforma in mille modi, sotto gli occhi divertiti del pubblico, per celebrare la socialità.

Foto di Massimo Rendina

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