Coronavirus, la scure su musica, danza e cultura

Gli effetti Coronavirus si abbattono a anche su musica, danza e cultura. Con gli ultimi decreti è tutto svanito: teatri, concerti, spettacoli , incontri .Si fa resistenza – per vedersi e condividere passioni- con la musica dai balconi con flash mob ,a livello nazionale o locale, dal revival della canzone italiana alla musica popolare, a  e sul web con dirette offerte dagli artisti, musicisti e danzatori, e sono gli stessi teatri che offrono  registrazioni di spettacoli che ci riportano al bello . 

 E' a rischio  il pane dello spirito e non c’è  piu lavoro live per gli artisti a vario livello. I primi dati raccolti da Assomusica  inquadrano la situazione : “  Si stima una perdita di circa 10,5 milioni di euro per i soli spettacoli di musica (ndr. dati elaborati da Assomusica su stime fornite da TicketOne). Si stima inoltre una conseguente ricaduta di almeno 20 milioni di euro sulle città che avrebbero dovuto ospitare gli eventi» - le parole del Presidente di Assomusica, Vincenzo Spera. «È evidente che quello della musica dal vivo sia uno dei settori più deboli sotto questo punto di vista, perché non dispone di alcun tipo di contribuzione e si trova a dover fronteggiare tutta una serie di difficoltà che gli altri settori dello spettacolo non hanno..... Teniamo presente, inoltre, che la musica popolare contemporanea è uno dei maggiori veicoli di ricaduta economica nel nostro Paese per quanto riguarda il turismo e le realtà alberghiere e di ristorazione. Basti pensare che ogni anno portiamo a Milano oltre 1 milione di persone da fuori regione, per passare ai 500 mila spettatori che arrivano ogni anno a Verona e così via nelle varie realtà». 

Non sono più incoraggianti le prime stime di Federculture - Sulla base delle prime analisi effettuate  nei prossimi mesi si stimano perdite di circa 3 miliardi di euro in termini di consumi delle famiglie per attività culturali e ricreative. La gravità della situazione  induce a suggerire possibili misure temporanee a sostegno del settore culturale.Tra le misure richieste : • Riconoscimento dello stato di crisi per il settore; • Sospensione immediata del pagamento dei contributi previdenziali e delle ritenute fiscali per tutte le imprese del settore culturale, comprese quelle non profit, e in quota parte versamento compensato con credito d'imposta. • CIGS per i lavoratori delle imprese del settore, anche per quelle che oggi non ne hanno diritto; • Abolizione temporanea dei meccanismi di indetraibilità dell’IVA; • Trasformazione dei rimborsi dovuti per le disdette di visite e ingressi nei musei e nei luoghi della cultura in voucher da utilizzare successivamente al termine dell’emergenza.

www.assomusica.org

www.federculture.it


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