“Mogol non è solo il più grande paroliere italiano, ma anche la dimostrazione che impegno artistico e sociale si possono coniugare con successo”. Con questa motivazione il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha aderito con convinzione alla promozione dello spettacolo che Roma Capitale offrirà gratuitamente ai romani il 24 settembre alle 21, proprio nella prestigiosa piazza del Campidoglio.
Sarà un modo per ripercorrere cinquant’anni di storia della musica popolare, attraverso molti diversi interpreti, dai più affermati come Mario Lavezzi, che proporrà tra l'altro novità in anteprima, agli emergenti come i migliori allievi romani del Centro Europeo di Toscolano (CET), la cittadella-scuola per musicisti e parolieri creata e gestita da Mogol.
Ma l’evento “I capolavori di Mogol” sarà anche di più e, come anticipa lo stesso protagonista, potrebbe esserci qualche sopresa: “sono tentato di far ascoltare al pubblico anche la canzone ‘Il paradiso non è qui’, rischiando di essere arrestato”, dichiara il paroliere riferendosi alla diffida ricevuta quest’estate dagli eredi Battisti. “Secondo me è una delle più belle canzoni di Battisti, composta trent’anni fa ma ancora inedita perché per mancanza di spazio non fu inserita nell’ultimo album della coppia Mogol-Battisti. Volevo riproporla cantata da Ron in occasione del Premio Mogol – spiega l’autore dei testi - ma la vedova Battisti si è opposta e ha bloccato tutto; e il suo rifiuto di depositarla alla Siae ci proibisce di eseguirla. La cosa mi rattrista molto – dichiara Mogol - perché le canzoni appartengono alla gente, e quindi a mio avviso qualsiasi veto è illecito”.
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