Cinema e danza. Il messaggio del cigno nero

Black Swan-Il cigno nero, sbarcato nei cinema italiani il 18 febbraio scorso, regia di Darren Aronosfsky, protagonista Natalie Portman,  che ha guadagnato il suo bell'Oscar,   al centro di molti dibattiti, si presta a molte  letture: psicanalitica, trasgressiva, horror  ...e quant'altro può originare   da una lotta simbolica  tra male e bene, tra purezza e sensualità. Può una stessa ballerina interpretare  nel classico Lago dei cigni il cigno nero e il cigno bianco? 

Non sembra una mission facile per la protagonista  perfezionista e bloccata da legami familiari, e che non riesce a far uscire da se stessa l'arte della seduzione. Ma al di là delle varie interpretazioni,  rimanendo nell'affascinante mondo della danza  tra prove, sudore, ambizioni, passi e sentimenti, un messaggio è chiaro: ballare richiede impegno, sforzo, concentrazione, anelito alla perfezione, ma  su tutto anima  e passione. L'invito è "lasciarsi andare", abbandonare il meccanicismo dei passi ... e danzare, danzare nell'infinito fino a perdersi. Per chi ama la danza il film è da non perdere, non mancano momenti sublimi.


Stampa  
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7/3/2001
crediti