L'onda flamenca di Federika Lovisi Roca

L'incontro con Federika Lovisi Roca, bailaora di flamenco, docente e coreografa, per la quale felicemente il suo lavoro coincide con la sua passione o viceversa. Sogni nel cassetto, uno studio continuo in Italia e in Andalusia, insegnamento, spettacoli da solista, l'obiettivo di far capire l'arte profonda del flamenco....e tutto è nato  da lontano  dalle feste gitane  di Saint Marie, in Camargue, Francia del sud

di Elio  Ippolito

Nasce in Camargue, Francia, ai confini con la Spagna, la storia  che  ha portato alle danze flamenche Federika Rovisi Roca, bailaora, docente e coreografa, che ha perfezionato i suoi studi in Andalusia, Siviglia, e che continua con forza e passione il suo percorso nell’ arte flamenca, facendo conoscere i vari stili di flamenco nelle serate al Patio di Roma, dove ricopre il ruolo di direttore artistico, nelle sue scuole, nei saggi spettacolo che organizza con le sue allieve, ultimo in ordine di tempo quello del 18 giugno a Roma, al Teatro centrale  Preneste a Roma dal titolo: “ Estilos Sono felice perchè il mio lavoro coincide oggi con quella che è la mia passione da sempre- afferma con entusiasmo.

B&V-Raccontaci qual è stata la scintilla che ha acceso il fuoco del flamenco dentro di te e quanto brucia oggi...?

Federika- Il mio primo contatto con il flamenco è stata la rumba : mio nonno è di origine camarguese, Francia del sud, dove sono molto forti le influenze dei gitani,  comunità insediate da molto tempo. A Saintes Maries de la Mer, ai confini spagnoli, il 24-25 maggio viene festeggiata Santa Sara,  la protettrice di tutti gli zingari e i nomadi del mondo. Una grande festa con musiche gitane e danze. Ero piccola, 6-7 anni, e assistendo a questa bella festa ho visto ballare  la rumba flamenca e sono rimasta affascinata, tanto che tornata a Roma chiedevo sempre a mio padre di trovarmi una scuola. Piano piano ho trovato la mia prima scuola sia in Camargue che in Italia. Ho quindi studiato con   Dario Carbonelli e nel tempo ho proseguito approfondendo tanto gli studi  al punto che il fuoco continua a bruciare.


B&V-Miti e idoli, tradizione e innovazione ? Quali sono le artiste che ti ispirano ?

Federika-Sono attratta  sia dalla tradizione che dalla innovazione. Tra le bailadore che ammiro Blanca del Rey che si è distinta per l’uso del manton; mi affascina sempre tanto  Carmen Maya, la sua creatività e velocità, e poi Pastora Galvan ,Fuensanta Moneta, la Lupi , ballerine che fondono bene il tradizionale e il moderno.

B&V-Qual è la percezione in Italia dell’arte flamenca ?

Federika- Il flamenco attira molto l’attenzione, affascina, ma noto che spsso viene confuso  con il tango o le danze latino americano. Da noi è arrivata un po’ la leggenda che si balla sui tavoli, qualcuno è rimasto legato  all’immagine di Natalia Estrada del Ciclone. Pian piano il pubblico  capisce che c’è molto di più dietro, che si tratta di un’arte, di una cultura profonda. Il flamenco è stato riconosciuto nel 2010 Patrimonio Immateriale dell'Umanità. Proprio per questo nelle mie lezioni io spiego sempre le sue origini, il suo spirito popolare, il suo innalzamento ad arte, e non mi limito a insegnare la tecnica del baile.

B&V-Cosa preferisci tra spettacolo e insegnamento? O li ritieni due momenti complementari ?

Federika-Da 3 anni ho avviato l’ insegnamento a Roma in tre sedi,in zona Prenestina, Centocelle e Colli Albani. Ho scoperto che l’insegnamento mi piace molto, mi dà molte soddisfazioni.Quando insegno apprendo molto, si apre uno scambio con le mie allieve, posso verificare alcuni passi e sequenze su di loro, scopro nuove cose, insomma è un dare e un avere. Nel frattempo io continuo a studiare, vado spesso a Siviglia  a studiare in Accademia, preparo spettacoli.  Quindi spettacolo e insegnamento sono momenti assolutamente complementari.

B&V- Hai un sogno nel cassetto?

Federika- I miei obiettivi  sono  proseguire sempre meglio nell’insegnamento, crescere nella mia veste di ballerina solista, e il vero sogno è quello di riuscire a mettere su un gruppo mio sperimentale, una compagnia , e realizzare spettacoli.

B&V- Parliamo del saggio del 18 giugno.....

Federika-Il saggio  ha messo in scena diversi stili del flamenco, da quelli più festeri, con allegria e condivisione, a stili più introspettivi. Sul palco, inieme a me, le mie allieve, numerose,  dai 5 anni agli over 60, e tra loro  molti elementi davvero bravi. Saremo accompagnate da una  base musicale, percussionisti, una cantante donna, un chitarrista e naturalmente il ritmo delle palmas. Al Cante Ana Rita Rosarillo, alla guitarra Sandro Floridia, al cajon Gabriele Gagliarini , palmas Federika Lovisi, Michela Mancini,Raffaella Martella.

B&V-Quanto è importante  nelle esibizioni il il costume e come lo scegli ?

Federika-In occasione dei saggi, c’è una sorta di compromesso determinato dalla spesa perchè non tutte le partecipanti vogliono investire nell’abito. In realtà il  costume è la pelle della ballerina. Io possiedo molti abiti, di vario tipo, foggia e colore , e la scelta dipende da come mi sento quel giorno e dallo stile che intendo mettere in scena e dalla comunicazione che voglio dare.

Chi è Federika Lovisi Roca

Nasce a Roma nel 1985. Originaria della Camargue, terra di tori e rumbas gitane nel sud della Francia, poco più che maggiorenne inizia ad avvicinarsi alla rumba flamenca, partecipando fin da piccola alle manifestazioni folkloriche della regione francese. Successivamente approfondisce lo studio con il gruppo di Flamenco El Potro con il quale si esibisce nel Tablao di Roma “El Patio”. Perfeziona poi il suo studio del flamenco con il Maestro Dario Polizzy Carbonelli. Da qualche anno perfeziona il suo stile a Siviglia con i Maestri Andres Peña, Pilar Ogalla, Angel Atienza, Leonor Real, Pastora Galvan. Dal 2009 al 2011 collabora con la compagnia arabo-indiana “Homs” e la Compagnia “Theatre Rom” in varie rappresentazioni teatrali e culturali in Italia e all Estero, collaborando anche nella stesura di testi scritti. Dal 2011 al 2013 si esibisce come ballerina solista, nel Gran Teatro di Shkodra, per un progetto musicale di fusione della musica balcanica-albanese e flamenco per le comunità albanesi in Italia e all’Estero. Attualmente è insegnante in varie scuole di Danza a Roma e in Italia, ballerina e Direttrice Artistica del Tablao di Roma “El Patio” ed è coinvolta in un progetto di Coodinazione Ritmica e Motoria, per adulti e bambini, nelle scuole comunali di Roma.

Federica Lovisi  Roca è su Facebook



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