Seconda replica, dopo Monterotondo, al Teatro Garbatella (22 dicembre) , per lo spettacolo di Manfredi Gelmetti “Van Flamenco Gogh”. Un progetto originale e suggestivo, poetico, delicato ma ricco di musica piena di energia, dalla Pizzica di San Vito liberatrice, alle note forti del Flamenco che raccontano una vita difficile ma piena di arte fino a note note più dolci e avvolgenti.
Raccontare la vita di un artista attraveso la musica e la danza. Un artista complesso come Van Gogh, uomo inquieto e malato, che cercava il rapporto con la realtà attraverso la pittura , con le sue visioni, con i suoi colori. Dipingere per vivere, per sentire, per pensare, questo il suo cammino . Non completamente apprezzato in vita , ha proseguito, fin dove possibile la sua esistenza , affogando nei colori e " decidendo di fare della pittura il proprio riscatto, la propria terapia, la propria ragione di vita". Inseguendo un suo concetto di eternità.
La performance Flamenco Van Gogh sceglie lo strumento della danza e della musica per far esplidere la luce che si cela dietro l'angoscia e l'inquietudine dell'uomo. Sentimenti ed emozioni che arrivano al pubblico anche attraverso le parole di Van Gogh , che raccontò molto di sè nelle lettere al fratello, trasmesse dal protagonista e autore, Manfredi Gelmetti, attore e danzatore .
In un alternarsi di musica, danza e parole, Gelmetti segue ritmi potenti per raccontare l'anima di questo artista e uomo, inseguendo prima, con grande eleganza, gli accordi trascinanti e liberatori della pizzica, e poi con forza ed espressività le note potenti del flamenco per affermare il suo profondo e angosciante sentire della vita.
La scena, nera e scarna , è illuminata dai gesti e colori che porta con sé il protagonista, e dai musicisti e voci che accompagnano l'evolversi del tutto nelle loro differenti vocalità e sound.
"Il teatro- spiega Manfredi Gelmetti, che dedica questo lavoro alla madre Carla- permette di raccontare storie perché il teatro è vita e ci racconta la vita. Van Gogh è stato un uomo difficile, angosciato. Un infelice che, suo malgrado, procurava infelicità. Eppure, quanto amore c’era dentro di lui: quanto amore per gli altri, per la vita, per l’arte.Van Gogh insegna a non soffocare dentro, a tirare fuori il proprio mondo interiore a qualunque costo".
Prossima tappa dello spettacolo ad Atene , a marzo 2025 (1 e 2), Teatro Metaxourgio.
Ester Ippolito
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Danza e mise-en-scène: Manfredi Gelmetti
Chitarra: Francesca Turchetti
Voci: Serena Bagozzi, Ana Rita Rosarillo
Percussioni: Paolo Monaldi
Costumi: Daniele Ucciero Giulia Pagliarulo
Make up: Simone Verdecchia
Disegno luci: Stefano Germani
"Più divento brutto, vecchio e cattivo, malato e povero, più desidero riscattarmi facendo colori brillanti, ben accostati e splendenti”. Van Gogh
Foto fornite da organizzazione Van Flamenco Gogh