Omaggio a Mina di Alessandro Fontana


 Un intreccio inestricabile  tra la vita del cantante - gli eventi piacevoli e quelli 

drammatici - ,le sue passioni musicali, la vita e la carriera di Mina, il suo privato e il

suo pubblico, e la nostra storia, dal 1960 al 1978, anno della morte di Moro e anche

del ritiro di Mina dallo spettacolo. Un filo unico che passa dal boom economico e dal

Piper, dal  ’68   agli anni di piombo…
E’ questa l’anima dello spettacolo, raccontato e cantato  da Alessandro Fontana,  

replicato  in veste privata a fine giugno in un chiostro del 1500, della Confraternita

dei Genovesi in Roma Trastevere, in uno scenario suggestivo e unico. La performance

era già andata in scena  in aprile  a Roma al Parco della Musica per i  settanta anni

di Mina.  La “tigre di Cremona” rappresenta infatti un punto saldo  nella vita di

Fontana, una grande passione musicale e  l’immagine di una donna  “eccezionale”,

moderna rispetto ai tempi in cui ha vissuto, sincera, sensibile,  da rispettare e

ammirare.  Ed è con questi sentimenti che Fontana   ha proposto quindi  “per la prima

volta cantate  da un uomo”   le più belle delle  canzoni  di Mina  di quel  periodo . Lo

spettacolo  “ Mi sei scoppiata dentro al cuote”, che porta lo stesso titolo del cd registrato

dal cantante,  presenta nuovi e moderni arrangiamenti  dei brani a cura  di Massimo

Del Vecchio,  testi di Olga Garavelli, e   regia di Paola Maffioletti, che ha anche 

introdotto la serata. “Insomma - ha spiegato   Fontana a proposito del suo spettacolo 

in un’altra occasione -  è stato   un modo  per ripercorrere  anni molto importanti,

pieni di sogni, illusioni, speranze, rivoluzioni e delusioni. L'idea è stata mia, dopo aver

realizzato il cd  “Mi sei scoppiata dentro al cuore” dove interpreto le canzoni dello

stesso periodo, realizzando un sogno e dando vita alla mia grande passione per Mina.

A 11 anni ho ricevuto  in regalo da mia cugina il famoso cd della cantante, quello

dove è rappresentata una scimmietta, e da lì mi  sono innamorato  perdutamente della

donna e della sua voce. Penso che Mina sia stata un'anticipatrice di mode e modi e le

sue canzoni, che tutti almeno una volta abbiamo canticchiato, legano come un filo

d'oro flash di un'epoca che ha determinato il nostro presente”. Fontana, colpito  a fine

1991 da una grave forma di meningite di cui porta ancora  i segni, malattia di cui 

ha parlato in scena,  dopo un periodo di interruzione della sua carriera artistica

(canto , musical e teatro)  ha deciso di utilizzare la sua voce per portare avanti una

missione molto importante: dedicare il suo impegno e i proventi di cd e spettacoli all'

A.S.A.M.S.I.(Associazione Studio Atrofia Muscolare Spinale Infantile) fondata dalle

famiglie che hanno bambini affetti da questa rarissima malattia. “Voglio dare  voce a

questa malattia attraverso la mia attività artistica, raccogliere fondi, promuovere

convegni, studi e ricerche per aumentare  la conoscenza di questa patologia  e

individuare le terapie più adatte”
 www.myspace.com/alessandrofontana61

<http://www.myspace.com/alessandrofontana61>
 
I BRANI  DEL  CD “ MI SEI  SCOPPIATA DENTRO AL CUORE”
Stasera  io qui - Mi sei scoppiata dentro al cuore - L’uomo per me - Se telefonando -

Vorrei che fosse amore - Breve  amore - Nessuno al mondo - Città vuota - La voce del

silenzio - La banda – Adagio – Grande, grande, grande - Amor mio - Bugiardo

incosciente - Ancora, ancora, ancora - Volami nel cuore - Non può morire un’idea -

Solo una voce
Il ricavato della vendita  di questo disco sarà devoluta  all’A.S.AM.S.I (C’è un bambino

che non può camminare. Aiutaci a capire perché).
 
www.asamsi.org <http://www.asamsi.org
 

 
Artocolo correlato in Cantare Ballando…..
 Video correlato in Video Gallery  

Fonara’, “ad alta voce” le tradizioni del Salento

Pizzica, taranta, e tutto un mondo nella musica dei Fonarà, gruppo  di musica popolare grico-salentina  di Corigliano d’Otranto (Lecce). Uno spirito giovane per cantare  l’antico ritmo  del Salento, un invito  a incontrare questa  terra.  L’ultimo Cd è  ‘Bellu ci balla’ dedicato “alla nostra terra  dagli ulivi argentei…dedicato a tutti coloro  che sono inebriati dell’antico profumo delle loro radici…dedicato a chi è stato e a chi verrà”

di Ester Ippolito

“ se vidi  ca se cotula lu pede …segnu ca vole ballare”

Mani nodose che testimoniano la vecchiaia, il duro lavoro, e un  retaggio di antiche

tradizioni, leggende e storie di vita: è questa  l’immagine che caratterizza la copertina

dell’ultimo cd  ‘ Bellu ci balla” dei Fonara’,  gruppo  di musica popolare grico-

salentina  di Corigliano d’Otranto, Lecce. Sei  giovani che vogliono  comunicare “ ad

alta voce”- questo il significato di  Fonarà- le tradizioni di un popolo, sentimenti

ancestrali che ognuno  conserva nell’anima e nei ricordi, mantenendo viva anche la

lingua  Grica. Parole e sentimenti nuovi per raccontare l’anima antica  del Salento,

l’amore, i dolori delle tarantate, il sudore del lavoro di quella Grecia salentina 

composta da nove comuni di lingua  ellefona della provincia di Lecce, diventati 11 

nel  2007 anche se due  non sono di lingua grica. Ed è proprio dall’Unione dei Comuni

della Grecìa Salentina e dall’Istituto Diego Carpitella che  nel 1998   nacque l’idea di

realizzare   la Notte della Taranta , un grande concerto in cui la locale musica

folklorica si ibridasse con altre tradizioni musicali.  Massimo Avantaggiato, Claudia

Giannotta, Nicola Imboldi, Vito Donno, Andrea  Deta, Marco Garrapa (chitarra, basso,

fisarmonica, tamburello e tamorra e due voci)  sono i Fonara’ e sono loro a portare   

di piazza in piazza il ritmo salentino invitando  giovani e  anziani a danzare sotto le

stelle. “ Parole  nuove  su quella musica che cantavano i nostri nonni e che ballavano

le madri  delle nostre madri, quella stessa musica che  curava le piaghe  delle

tarantate oltre che  le pene della povera gente !”  E’ così     si presenta su    Facebook il

gruppo che   parteciperà   alla fase finale della  Notte della Taranta 2011. Gruppo   che 

 canta  da oltre due anni ma porta con sé le esperienze musicali  di oltre 15 anni  di

alcuni dei protagonisti:  i Fonarà nascono  infatti   da un’idea di Vito Donno  e da

una parte  della prima formazione del gruppo  “I figli di Rocco” del 1998. “ Facciamo

spettacoli soprattutto in Salento, nei comuni della  Grecia  salentina proprio  in onore

al fatto che vogliamo mantenere viva  questa  lingua, ma talvolta cantiamo anche su

territorio nazionale - dice Max Avantaggiato, voce e chitarra, incontrato insieme a

una parte del gruppo a Lecce. “Nelle nostre serate proponiamo brani tradizionali ma

anche  canzoni nostre. A settembre abbiamo in agenda una possibile visita a Roma in

occasione della presentazione di un film. Il nostro impegno - ribadisce-  è anche 

quello di avvicinare sempre più gente possibile, senza limiti di età, a questa musica  e

danza, comunicando con passione valori e tradizioni del nostro Salento”. E ci spiega: “

Tre sono i generi di danza tipici del territorio: la pizzica de core (corteggiamento

uomo donna),  la danza delle spade  (uomo) e la pizzica tarantata per sole donne”.

Claudia, l’anima danzante
   
Una delle voci del gruppo, e l’anima danzante, è Claudia Giannotta, giovanissima,

ultima ad entrare tra i Fonarà, che  ci racconta il suo innamoramento, un colpo di

fulmine,  per questo mondo di ritmi antichi  e travolgenti. “ Prima di far parte dei

Fonarà - ci racconta-  vivevo  un po’ a distanza  da questo uneverso  musicale  che,

secondo me,  non è  pubblicizzato nel mondo giusto e che non è solo Notte della

Taranta. Io stessa non ne avevo capito interamente il vero valore intrinseco, i suoi 

grandi significati.  Mi sono trovata casualmente  più vicina e coinvolta  da questa

musica…ne sono stata letteralmente rapita… all’inizio  mi ha lasciato per un istante

come “ babbata” e perduta” e poi la sua forza mi ha trascinata. Ed è  un effetto  che

coglie tutti nelle feste popolari all’aperto, nelle ronde. Qui vive la vera tradizione, la 

Notte della Taranta  è più una vetrina dove  si prova la contaminazione  e  si è alla

ricerca di qualcosa di nuovo. La pizzica vera è quella cantata dal vecchietto anche in

modo imperfetto, è il cantare insieme, con una voce  che esce dal cuore così com’è e che

profuma d’antico. E anche ballare la pizzica deve essere un gesto  spontaneo, la

risposta a un ritmo al di là delle lezioni. E come si dice : ‘ se vidi  ca se cotula lu pede

…segnu ca vole ballare’.
 ……

“Dedicato  alla nostra terra  dagli ulivi argentei di fervide tradizioni, di suoni

incalzanti e mistiche, patrimonio di ricordi d’un susseguirsi di generazioni …dedicato 

 a tutti coloro  che sono inebriati dell’antico profumo delle loro radici…dedicato a chi

è stato  e a chi verrà…bellu ci balla”
Claudia Giannotta

……
www.fonara.it
articolo correlato Paesindanza- La pizzica, simbolo del Salento
vedi videogallery

Suoni e ritmi dall’Argentina, canzoni folk e tango

Uno spettacolo intrigante e appassionante  quello di Soledad Villamil e Los Hermanos Macana : una  voce profonda  per cantare il folk argentino e il tango ironico e virtuoso dei fratelli Macana all’Auditorium  di Roma 

 

 di Ilaria Mandoli

 

Un vento argentino ha spirato su Roma: ritmi diversi, dal tango, milonga  ad altri altri sound  legati al  folklore  del paese sud americano, la tristezza, il canto d’amore, la passione,  l’allegria, e tante storie.

Folk Nostrum, il Mediterraneo tra musica e danza

Dall'8 all '11 ottobre prossimi prende il largo Folk Nostrum, a bordo della motonave Grimaldi Cruise Roma sulla rotta  Civitavecchia  Barcellona: una crociera  “formativa”  sulle culture popolari italiane, danze, musica e percussioni e le tradizioni andaluse. Seminari e spettacoli.  Direzione  artistica  del musicista e musicologo Nando Citarella, direzione tecnica del viaggio Elly Travel, Roma

di Ester Ippolito

Come ha detto Camilleri il Mediterraneo  è una grande vasca dove tutti mettono i piedi. Questa è una bella immagine  ed è   una grande verità: sono tanti  i paesi che si affacciano  sullo stesso mare  scambiandosi   le   loro culture. Del resto la lingua comune del Mediterraneo di una volta era il ballo, il ritmo dei piedi e il tamburello a cornice”.

Mitici...quei balli anni '60

“A St. Tropez la luna si desta con te e balla il twist contando le stelle nel ciel.... Twist, twist, tutto il mondo Twist, twist, sta impazzendo …..”

Twist, surf, hully - gully , shake ... sono gli intramontabili balli degli anni 60, protagonisti  delle  feste  degli anni passati  e portatori di tanto  divertimento.  Sono i ritmi che  hanno fatto “scoppiare” la coppia  classica,  ancora molti vivi e coinvolgenti

di Ilaria Mandoli

Negli anni 60, insieme al boom della musica leggera, nazionale o di importazione, con brani che segnavano lo scorrere delle stagioni  con la classica canzone   invernale legata  al Festival di Sanremo  e con i successi estivi che  uscivano dal Cantagiro,  Un disco per l'estate e altro, ci fu un ricco fiorire di  balli, di varia tradizione e origine, che hanno cominciato a tenere  banco nelle  classiche feste in alternativa al ballo del mattone.

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7/3/2001
crediti